Finalmente qualcuno si è alzato in piedi per gridare la verità sulle auto elettriche. L’allarme sta mettendo in ginocchio il car market 2.0.
L’industria dell’Automotive alla spina, a livello mondiale, stenta ancora a decollare. Sarà per la mancanza di un sound piacevole, per i prezzi proibitivi o per un fattore legato alle infrastrutture di ricarica, ma le auto elettriche non hanno ancora avuto l’impatto desiderato dai costruttori. I dubbi sulle EV sono tanti e riguardano anche il reale impatto ambientale dello smaltimento delle colonnine.
Tra le case costruttrici che hanno preso una strada alternativa rispetto alla massa c’è la Toyota. La casa giapponese ha investito, massicciamente, sull’elettrico, demonizzando le EV. L’ex numero uno di Toyota, Akio Toyoda, non si è mai lasciato ammaliare dai proclami sull’elettrico. Lo storico membro del consiglio di amministrazione della Toyota ha annunciato il suo pensiero sull’elettrico in un discorso chiaro che è già entrato nella storia.
Non importa quanti progressi facciano i tecnici sull’elettrico perché la quota non salirà. Secondo Toyota non supereranno il 30% del car market e “pertanto non arriveranno a dominare il mercato come si vuole far credere”.
Parole che suonano come un monito a tutti coloro che hanno deciso di lanciarsi con uno slancio di ottimismo nell’acquisto di auto elettriche. Il problema è che la transizione viene svolta seguendo delle logiche politiche. Qualsiasi cosa venga imposta dall’alto non può essere accolta con il sorriso sulle labbra, figurarsi a cifre elevate su una passione essenziale degli uomini. Ecco costa accadendo, invece, in casa Mercedes.
Le vetture elettriche non dovrebbero essere imposte con una dead line. Dal 2035, infatti, in Europa dovrebbero essere immesse sul mercato solo auto alla spina. Gli utenti si sentono obbligati all’acquisto per delle logiche governative e non per un reale piacere. La Toyota ha deciso di continuare a proporre le attuali auto ibride, lanciandosi già sull’idrogeno. Quest’ultima soluzione rappresenterebbe un netto passo in avanti rispetto alle batterie agli ioni di litio.
Toyoda ha spiegato l’intenzione della casa automobilistica nipponica di introdurre un rivoluzionario motore che, secondo la sua opinione, potrebbe fare la differenza. Il passaggio epocale all’idrogeno dovrebbe essere accompagnato da investimenti importanti sulle infrastrutture. Il rischio è che l’Italia rimanga ancora più indietro in termini di sviluppi.
La crisi economica renderà alcune zone del Belpaese isolate nell’emersione di colonnine di ricarica. La conseguenza è che le automobili potrebbero diventare inaccessibili al cittadino medio e persino causare carenze energetiche in intere realtà. Uno scenario inquietante che rischia forse di creare danni superiori all’aumento dell’inquinamento nell’aria.
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