Se ti hanno cancellato il treno all’improvviso c’è una sola cosa che devi fare: nessuno la fa, probabilmente perchè non si conosce.
Se sei un pendolare ti sarà capitato almeno una volta di ricevere la notizia più dolorosa che una persona che viaggia per lavoro può avere: il treno è stato cancellato. Purtroppo, soprattutto se ci sono degli scioperi, in Italia è particolarmente comune questa pratica: lo sanno molto bene tutte le persone che, quotidianamente, hanno a che fare con i disagi e, soprattutto, i malfunzionamenti di un servizio che ancora oggi non sembra avere trovato la quadra sotto questo punto di vista.
Tra ritardi, rallentamenti e viaggi soppressi, infatti, il rischio è quello di rimanere, letteralmente, a piedi, dando vita a vere e proprie odissee, viaggi della speranza che non sembrano avere una fine. Ma che cosa fare in questi casi?
Esiste, infatti, soltanto una strada da seguire ma, purtroppo, pochissime persone la percorrono, probabilmente per via del fatto che non si conoscono le procedure. Adesso, però, ti vogliamo raccontare l’esatta procedura standard su come comportarti.
Treno soppresso, cosa fare in questi casi?
La prima cosa da fare se un treno è stato cancellato o soppresso è quella di controllare che il ritardo sia superiore ai 60 minuti. Se è confermato, ogni passeggero ha diritto di scegliere tra il rimborso del biglietto o una riprotezione. Di che cosa si tratta?
Semplicemente, consiste nel proseguire il viaggio alle stesse condizioni per raggiungere la meta desiderata senza costi aggiuntivi, anche con mezzi alternativi (il più comune è il bus).
Inoltre, in funzione dei tempi di attesa, hai anche diritto a pasti e bevande gratuite, con l’impresa ferroviaria in questione che può anche rimborsarti nel caso in cui, ad esempio, hai deciso di prendere un taxi.
Se non vieni informato tempestivamente, da parte loro, entro un massimo di 100 minuti dalla partenza del treno previsto, hai anche diritto di trovarti una via alternativa e farti rimborsare le spese sostenute. Se, invece, decidi comunque di accettare il trasporto alternativo offerto dall’azienda in questione, sappi che tuttavia hai comunque diritto ad un rimborso nel caso in cui il ritardo sia almeno di 60 minuti, secondo alcuni parametri ben precisi: 25% del prezzo del biglietto se il ritardo è tra 1 e 2 ore o addirittura fino al 50% se il ritardo è superiore alle 2 ore.
Tutto questo, però, decade nel momento in cui le circostanze sono “eccezionali“, ma tra queste ovviamente non risulta lo sciopero da parte della compagnia ferroviaria. Insomma, fate molta attenzione.